CARTELLE EQUITALIA: "LA ROTTAMAZIONE NON CONVIENE QUASI MAI"
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Conviene veramente usufruire della definizione agevolata? 

La risposta è "no" e ci sono diversi motivi:

- Bisogna essere attenti a pagare entro la scadenza fissata, altrimenti verrà annullato il rateizzo.
- Gli sconti sono più alti per le cartelle più vecchie e queste, spesso, sono andate in prescrizione. 
- Facendo domanda, si rinnoverebbe la pendenza e sarà quindi obbligatorio versare soldi non più dovuti.

Infine, i rischi concreti che Equitalia possa mettere all'asta la casa, ottenere un fermo amministrativo di un'autovettura o trattenere parte di uno stipendio sono inferiori nella realtà a quanto percepito dalle persone che hanno pendenze con l'agenzia di riscossione.

Prendendo in esame la questione delle rate converrebbe aderire all'agevolazione solo se si devono importi bassi e solo se si è sicuri di pagare per tempo le rate. Complessivamente sono 14 mesi, con cinque scadenze, con le prime due non inferiori a una terzo del totale dovuto. Quindi il 60% dovrà essere pagato entro tre mesi. 
Il problema è che nel giro di pochissimi mesi bisognerà pagare la maggior parte di questa somma e chi non paga le cartelle lo fa perché solitamente non ha soldi e non può addirittura sostenere una normale rateizzazione a dieci anni. 

Questa agevolazione è quindi un'arma a doppio taglio, che consiglio a pochissimi, solo a chi facendo i conti ha i soldi per pagare. 

C'è poi il paradosso, del debito prescritto che tornerebbe in vita in quanto le cartelle che se rottamate hanno un effettivo risparmio sono quelle più vecchie, vicine al 2000. Nella maggior parte dei casi sono però andate in prescrizione. Il paradosso è quindi che abbiamo uno sconto più forte solo là dove il debito non è più esistente perché prescritto.

Per tranquillizzare poi infine il contribuente, avere un debito con Equitalia non comporta particolari problemi per un cittadino, in quanto non è possibile procedere al pignoramento dell'immobile se il debito non è di almeno 120mila euro ed è necessario che questo immobile non sia l'unico di proprietà della persona e che non venga utilizzato come prima abitazione. In caso di debiti inferiori è possibile che venga inscritta ipoteca, ma nessuno toccherà mai l'immobile. Anche per quanto riguarda lo stipendio, i lavoratori dipendenti che percepiscono fino a 2500 euro al mese di stipendio hanno la possibilità di veder pignorata la retribuzione al massimo del 10%. C'è quindi una piccola incidenza che può creare un disagio, ma tutto sommato è abbastanza limitata. Mentre per quanto riguarda i fermi amministrativi, Equitalia può procedere al fermo, ma spesso questo non viene comunicato e in quel caso è difficile potersi adeguare a qualcosa di cui non si è a conoscenza.
 
 
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