SVILUPPO MODELLO ORGANIZZATIVO D.Lgs.231/2001

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per l’individuazione delle aree oggetto di possibili illeciti

Il D.Lgs 231/01 “Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell'art. 11 della legge 29 settembre 2000 n. 300" ha introdotto la disciplina della responsabilità amministrativa per società, enti ed organizzazioni dotati o meno di personalità giuridica: ai sensi della normativa, le organizzazioni possono essere ritenute responsabili di illeciti e perseguite con le gravi sanzioni pecuniarie ed interdittive definite nel D.Lgs. 231/01 stesso.

La responsabilità amministrativa dell'Ente si aggiunge a quella della persona fisica che ha realizzato materialmente il fatto illecito, sulla base di criteri oggettivi di imputazione ovvero la commissione del reato, nell'interesse (o vantaggio) dell'ente, da parte di soggetti in posizione apicale (quali ad es. Amministratori, Dirigenti di funzione ) e/o loro sottoposti.

Per contro, l'Ente non risponde nei caso di reati commessi per interesse personale proprio o di terzi.

I criteri soggettivi di imputazione si fondano invece sul principio della colposità per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose gravi, gravissime in violazione degli artt. 589 c.p. e 590 c.p. (introdotti con la L.123/07, e confermati dal D.Lgs. 81108, c.d. "Testo Unico in materia di sicurezza sul lavoro"), mentre, per tutte le altre fattispecie di reato previste dalla norma, si fa riferimento alla volontarietà del reato e al dolo: in tal caso il reato diviene espressione delle scelte di politica aziendale o quantomeno deriva dalla decisione dell’azienda di non adottare una forma organizzativa idonea a prevenire la commissione effettivamente verificatosi.

Al fine di annullare o quantomeno ridurre le responsabilità (e, conseguentemente, le sanzioni derivanti da condotte illecite), le organizzazioni hanno la facoltà, secondo l'art. 6 del D.Lgs 231/01 di adottare uno specifico MODELLO ORGANIZZATIVO idoneo a prevenire i reati; l’adozione di tale modello viene riconosciuto quale condizione esimente solo a fronte di una sua efficace e concreta attuazione in azienda.

Nel caso di non applicazione del modello organizzativo, le sanzioni possono essere:

- di tipo Economico
- di tipo interdittivo (applicabili anche in forma cautelare)

L’adozione del modello consente di ottenere, a seconda delle fattispecie configuratasi,l’esclusione dalla responsabilità (artt. 6 e 7 D.Lgs. 231/01), l'applicazione del criterio di riduzione della sanzione pecuniaria (art. 12 D.Lgs. 231/01), la non applicazione delle sanzioni interdittive (art 17 D.Lgs 231), la sospensione delle misure cautelari (art. 49 Dlgs 231/01)

In conclusione qualora II modello organizzativo non sia stato adottato e si configuri l'applicabilità del D.Lgs 231/01 l'Ente risulterà sempre responsabile (e perseguito con le sanzioni sopra citate) fatto salvo il caso di reati commessi da soggetti sottoposti ai vertici direzionali previa dimostrazione dell'osservanza degli obblighi direzionali e di vigilanza.

Grazie alle elevate competenze in materia, ci occuperemo dei seguenti punti:

-IMPLEMENTAZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO EX D.LGS 231/2001
una volta individuate le aree a rischio di reato, vi affiancheremo nella predisposizione di tutta una serie di procedure, protocolli e misure di sicurezza nei confronti delle aree oggetto di possibili illeciti.

-DEFINIZIONE DEL CODICE ETICO DELL’AZIENDA,
che esplica la politica seguita nella conduzione degli affari, i singoli comportamenti ammessi, raccomandati, consentiti e vietati;

-DEFINIZIONE DEL SISTEMA DISCIPLINARE finalizzato ad assicurare l'efficace applicazione del Modello Organizzativo;

-IDENTIFICAZIONE DELL’ORGANISMO DI VIGILANZA (e del relativo Regolamento)
incaricato del monitoraggio e rispetto delle regole e procedure di sicurezza definite.

-FORMAZIONE DEL PERSONALE
al fine di consentire l’applicazione delle nuove prassi e procedure introdotte con il Modello Organizzativo ex D.L.gs 231/2001

- VERIFICA DI EFFICACE ATTUAZIONE DEL MODELLO
La verifica, condotta da consulenti esperti in tecniche di auditing, è finalizzata a esaminare le prassi introdotte con l'applicazione del Modello Organizzativo e ad assicurare la loro effettiva attuazione nell'ambito dell'organizzazione aziendale
 
 
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